Questo libro volevo leggerlo da un po’. Ma iniziare una saga che oggi conta ben nove volumi (tra principali e spin-off) fa sempre un po’ paura. È come tuffarsi in una piscina senza sapere quanto è profonda. Alla fine, però, l’ho fatto. Su consiglio di un’amica di cui mi sono fidata ciecamente, a scatola chiusa. Mi aveva detto più o meno: “Secondo me, conoscendoti, ti piace. Se non ti piace… sparisco.”
Beh, buona notizia: Alessandra può continuare a restare tra noi 👀
Dico sempre che non ho un genere preferito, ma il fantasy è tra quelli che affronto con più cautela. Lo leggo, sì, ma meno volentieri rispetto ad altri generi, fatta eccezione per qualche rarissimo colpo di fulmine (tipo The Lord of the Rings o Fourth Wing, che mi sta facendo l’occhiolino da settimane).
Questa, però, è stata la classica situazione in cui ti affidi a un consiglio… e lasci fare al destino.
Sempre su consiglio di Alessandra, sono riuscita a recuperare una vecchia edizione che raggruppa i primi tre volumi in un unico libro: una sorta di trilogia base della serie. A quanto pare non viene più stampata, ma se siete fortunati potete trovarla su Vinted.
Sebbene sia un bel mattoncino difficile da portarsi in borsa, vi consiglio di fare lo sforzo – oppure di leggerli in digitale o in sequenza – perché, e lo dico già da ora, questa storia dà il meglio di sé se affrontata tutta d’un fiato, come un’unica grande narrazione.
E ora, come sempre, partiamo… dall’inizio.

📖 Titolo: Shatter Me – Trilogia (Vol. 1–3: Shatter Me, Unravel Me, Ignite Me)
✍ Autore: Tahereh Mafi
🏠 Casa editrice: Rizzoli (edizione italiana)
📅 Anno di pubblicazione: 2012 (prima edizione italiana)
📑 Numero di pagine: circa 1000 (per l’intera trilogia)
🎭 Genere: fantasy distopico, romance, young adult
🎯 Target: adolescenti e giovani adulti (YA), ma consigliato anche a lettori adulti
Vol. I – Shatter me
Il primo libro della trilogia mi ha catturata subito. Letto in tre giorni, mi ha fatto scoprire un mondo distopico in cui la protagonista, Juliette, ha un potere che la rende pericolosa: il suo tocco uccide.
La trama non presenta grandi colpi di scena, ma il vero punto forte è il modo in cui l’autrice ci porta dentro la mente di Juliette. Una ragazza emarginata, che rifiuta se stessa, che ha paura del contatto, della propria esistenza. L’introspezione è potente e intensa.
A livello romantico si crea subito un triangolo tra Adam e Warner. Adam è il “buono” innamorato di lei fin da quando erano piccoli, dinamica un po’ già vista e che ho trovato abbastanza banale. Warner, invece, è ambiguo, ossessionato dal potere di Juliette ma anche magnetico. Io ho fatto il tifo per lui fin dall’inizio. La tensione tra Juliette e Warner è palpabile e molto più interessante. C’è stato un momento in cui ho pensato che in realtà Warner fosse quello veramente innamorato e Adam solo un “falso buono” mascherato.
Lo stile della Mafi è visivo, carico, a tratti estremo. Metafore insolite, costruzioni originali. Alcuni passaggi suonano strani, ma ho apprezzato l’intento: dare alla scrittura un’identità propria, diversa da tutto quello che si trova in giro. E questo per me è un valore aggiunto.
L’unica vera nota dolente di questo primo volume, è il finale. Avrei voluto un cliffhanger più forte, qualcosa che mi lasciasse col fiato sospeso. Invece è piuttosto piatto, ma si percepisce che è solo l’inizio.
Vol. II – Unravel Me
Questo è stato il mio preferito. L’ho finito in meno di due giorni, anche leggendo solo la sera. È un libro che ti incolla alle pagine, che non riesci a lasciare.
Dal punto di vista stilistico ho notato un netto miglioramento: l’autrice mantiene un linguaggio articolato, ma meno forzato rispetto al primo volume. Le metafore ci sono ancora, ma sono più equilibrate. Il tutto risulta più maturo e fluido.
A livello narrativo, gli eventi si svolgono in un arco temporale molto breve – pochi giorni, forse settimane – e anche le ambientazioni sono limitate e un po’ monotone, ma è una scelta comprensibile dato il contesto della resistenza.
Kenji si rivela un personaggio fondamentale, una sorta di voce della coscienza di Juliette. Ironico, diretto, necessario. I nuovi personaggi introdotti non sono troppo approfonditi, tranne il leader del Punto Omega , che resta più delineato.
Warner continua a essere il personaggio migliore. Profondo, brillante, complesso. Tiene in piedi tutta la dinamica emotiva. Juliette inizia un processo di trasformazione: da vittima diventa più consapevole, anche se è ancora un po’ lagnosa in certi momenti. Adam, invece, comincia a perdere di interesse.
Mi è piaciuto anche lo sviluppo alla X-Men, l’elemento dei superpoteri condivisi. È un twist inaspettato ma funziona.
Il finale, stavolta, è potente. Un colpo ben assestato che ti fa desiderare subito il terzo volume.
Vol. III – Ignite Me
Questo volume mi è piaciuto meno rispetto al secondo. Non è brutto, ma l’intreccio narrativo risulta meno dinamico. Si percepisce che l’autrice è molto affezionata ai suoi personaggi e sceglie di soffermarsi su di loro, più che sulla trama. A volte però diventa ridondante, e il ritmo rallenta troppo.
Detto questo, ho apprezzato molto lo sviluppo dei personaggi. Il ribaltamento dei ruoli tra Warner e Adam è ben costruito. Mi è piaciuto il cambiamento nel rapporto tra Juliette e Adam: è coerente e necessario, e mostra come certi legami si trasformino quando cambia anche la persona che li vive.
Juliette finalmente prende in mano la sua vita. Abbraccia il suo potere, smette di odiarsi, smette di chiedere scusa. È un cambiamento che si è costruito lentamente nei tre volumi e che trova qui il suo compimento.
La scrittura resta molto bella, scorrevole e visiva. Più semplice rispetto al primo, ma ancora densa, evocativa, lontana dai dialoghi vuoti che spesso affollano i libri young adult.
Riflessioni finali
Questa trilogia mi ha colpita più di quanto pensassi. Non sono una fan sfegatata dei fantasy distopici, eppure qui ho trovato qualcosa di più.
Mi è piaciuto il modo di scrivere della Mafi: diverso, sensoriale, con un grande lavoro sul sottotesto. La storia non è un semplice susseguirsi di battute, ma un’immersione nelle sensazioni e nei conflitti interiori. C’è atmosfera, c’è tensione, c’è poesia.
Sì, ci sono elementi da “X-Men”, ma il punto vero è il viaggio interiore di Juliette: da ragazza spezzata, che odia se stessa, a leader rivoluzionaria. È un percorso lento, ma autentico. E coerente.
Il messaggio che mi ha lasciato questa trilogia è forte: il mondo si sbaglia su di noi. Ci lasciamo definire dagli altri, finché non impariamo a guardarci davvero. E spesso, solo grazie a persone inaspettate – magari giudicate “sbagliate” – riusciamo a scoprire chi siamo davvero.
Chi ci ama veramente, non ama la parte debole di noi, ma quella forte. Quella che fa paura, che non si piega. E il cambiamento parte sempre da noi stessi.
Consiglio di leggere questi tre libri uno dietro l’altro, come un unico grande romanzo. Solo così si coglie davvero il senso dell’evoluzione, la profondità della storia. I finali intermedi, presi da soli, non rendono giustizia all’intero percorso.
In sintesi: una trilogia che parla di identità e riscatto. E del coraggio di diventare chi siamo davvero.
Tu lo hai letto?
Sei #teamAdam o #teamWarner?
Fammi sapere cosa ne pensi!
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